Nuovo Leone/Non Docenti: La scuola viva

Da Tuttoleone 01-2022, il progetto Nuovo Leone visto dal personale non docente

Caratterialmente ho sempre guardato ai cambiamenti con una certa diffidenza. Con il medesimo sentimento temo quindi di aver accolto la notizia del “Nuovo Leone”.

Nuovo quanto, cambiato quanto? Si sarebbe trattato di cambiamenti prettamente funzionali o di vere e proprie mutazioni strutturali? Quando – ormai quasi vent’anni fa – uscii dal cancello della piscina dopo l’orale di maturità, il Leone sembrava quanto di più immutabile potesse esistere.

Ma in una maniera solida, rassicurante. Non sapevo quanto (e quando) lo avrei frequentato di nuovo in futuro (i giochi del destino…), ma sapevo che nel caso lo avrei trovato ad aspettarmi, così com’era.

Eppure… eppure proprio per mantenersi se stessi, con le proprie caratteristiche, le proprie positività e, sì, persino le proprie idiosincrasie, a volte l’unica strada è proprio quella del cambiamento. Un rinnovarsi per rimanere al passo coi tempi e rispondere alle necessità delle nuove generazioni – tanto di studenti che dei membri della comunità educante – in modo che la propria specificità e il proprio “carattere” vengano confermati nell’ambito di una crescita pensata, e non rischino di fossilizzarsi e diventare, più che vantaggio, zavorra.

Perché una scuola è viva come vivo è l’essere umano.

E come l’essere umano, pur conservando la propria singolarità, il proprio carattere, evolve, così deve fare una scuola. Questo naturalmente coinvolge l’intera comunità educante leoniana, tra cui i membri del personale non docente. Che ha dimostrato da subito un’entusiasta accoglienza dello slittamento del Leone verso il concetto di scuola campus, un concetto che, anche se magari non chiamato per nome, a posteriori sembra essere sempre stato presente in nuce nello spirito dell’Istituto: quando l’ultima campanella squillava, non tutti gli studenti si affrettavano a casa.

E ad accompagnarli rimaneva il personale non docente – in biblioteca, in sala CVX, nelle palestre o campi sportivi… Ma già durante tutta la giornata scolastica il personale non docente era stato una discreta ma costante e importante presenza nella vita degli studenti, ciascuno secondo il proprio ruolo.

E in questo senso l’obiettivo sentito da tutti i suoi componenti è di una maggiore cooperazione – nell’ottica dei bisogni degli studenti, delle loro famiglie e della comunità dei docenti. Tra le proposte quindi avanzate nei gruppi di lavoro o affinché venissero portate nei gruppi di lavoro c’è stata una grande varietà.

Ci sono state quelle di natura prettamente pratica – ma non per quello meno importanti o sentite – e altre latrici di una veduta decisamente più ampia, con conseguenze più a lungo raggio.

Quali alla fine saranno accolte e fatte proprie da questo nuovo Leone sarà un piacere scoprirlo.

Le attività di brainstorming, il “sognare” che ci fu suggerito alla partenza di questo progetto sono comunque sempre positivi. Perché significano mettersi in gioco, uscire dagli schemi abituali, ripensare a noi stessi e al nostro lavoro in funzione di un risultato che è più grande delle sue singole parti.

Personalmente quindi, vincendo – e, anzi, abbracciando – la mia paura del non noto, mi ritrovo ansioso di vedere questo nuovo Leone, nella certezza che un giorno, uscendo da quello stesso cancello della piscina di cui sopra, mi sorprenderò a trovarlo insieme uguale e rinnovato, certo che sarà sempre pronto ad accogliere nuovi stimoli dal mondo.

Giovanni Secchi
Bibliotecario

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