La preghiera per gustare i luoghi della Pasqua
La preghiera: il dialogo che alimenta quella relazione che ci tiene vivi
Si avvicina Pasqua, luogo (quasi più che tempo) di amore supremo. Non solo di un amore che si sacrifica (anche se la Croce ne è ovviamente la manifestazione più evidente), ma anche luogo di amicizia (la cena), di piccole attenzioni (le parole scambiate fra Pietro e Gesù) e di preghiera fra gli ulivi.
Preghiera che può aiutare anche noi ad assaporare meglio il sempre vivo luogo della Pasqua, con tutte le sue sfumature. La Settimana Santa non sembra altro che riassumere la vita e le vite di ognuno, nel giorno per giorno come nell’arco di un’intera esistenza.
Può essere di aiuto, allora, l’articolo a cui rimandiamo, che ci svela una volta di più i suggerimenti ignaziani per pregare più profondamente.
(fonte: sito news.gesuiti.it)
Come entrare nella preghiera? Quali i passi da fare prima, durante e dopo? Ci aiuta un metodo, quello ignaziano. Ma la cosa più importante è entrare in relazione con il Signore, a tu per tu, attraverso l’ascolto personale della sua Parola: occorre individuare un luogo e un tempo, mettendosi alla sua presenza, leggere un passo della Bibbia, rileggere l’esperienza fatta successivamente e magari condividerla con una guida o un gruppo. Ci aiuta in questo percorso il padre Beppe Lavelli.
Proponiamo, per gentile concessione delle edizioni San Paolo, lo speciale che il settimanale Credere ha dedicato alla preghiera. Preghiera, la relazione che ci fa vivere