In missione con l’ex-alunno Stefano Tasca. Ha bisogno di aiuto!

Tutti noi sappiamo bene quante mail inutili si affollano nella nostra casella di posta elettronica. Ogni tanto, però, ne arriva qualcuna importante, che racconta una storia o meglio, centinaia di storie che meritano attenzione. È accaduto anche alla mail degli ex-alunni:

“Mi chiamo Stefano Tasca, sono un ex alunno del Leone XIII, ho fatto la maturità nel 1996.

Sono un religioso, un Missionario Oblato di Maria Immacolata (a questo link scopri chi sono i Missionari Oblati di Maria Immacolata e un’intervista a Fratel Stefano) e sono stato in missione in Brasile, Senegal e Guinea Bissau dove mi trovo ora.

Sono in un villaggio nel nord del paese, la località si chiama Farim a 100 km dalla capitale Bissau e a pochi chilometri dal confine con il Senegal. Sul territorio della missione abbiamo 2 scuole, dall’asilo al liceo, con circa 2.000 alunni, un centro nutrizionale per bambini denutriti con la farmacia, la produzione di alimenti nutrizionali e 12 ambulatori sparsi per tutta la regione e soprattutto l’opera evangelizzatrice in un paese a maggioranza animista.

Vi scrivo per chiedervi un aiuto…”

Da buon leoniano, Stefano non si limita a chiedere di dargli una mano, ci fornisce il contesto in cui opera, ci trasmette la gioia del suo mandato anche se non si possono tralasciare le tante difficoltà che incontra ogni giorno.

BREVE DESCRIZIONE DEL CONTESTO

La Guinea Bissau, situata nell’Africa occidentale, ha una superficie di 36.000 km2 e una popolazione di 1,9 milioni di abitanti. A partire dalla sua indipendenza dal Portogallo, ha vissuto in una situazione di instabilità politica e sociale. Dal punto di vista socioeconomico, la Guinea Bissau risulta essere tra i 20 paesi più poveri del mondo, collocandosi tra i paesi a basso reddito e con minore sviluppo, avendo altresì un indice di sviluppo umano pari a 0,455 e un tasso di malnutrizione dei bambini sotto i cinque anni del 27.6% (UNDP). L’economia dipende principalmente dall’agricoltura; pesce, anacardi e arachidi sono le sue principali esportazioni. Un lungo periodo di instabilità politica ha comportato attività economiche depresse, deterioramento delle condizioni sociali e aumento degli squilibri macroeconomici. In generale la quasi totalità della popolazione vive con pochissime fonti di reddito. Purtroppo, la scarsità di schemi di protezione sociale e la bassa disponibilità di finanze pubbliche, impediscono al governo di creare una reale rete di sostegno per la popolazione colpita.

Scopri come e perché Fratel Stefano è diventato un missionario

I più colpiti dalla scarsità di alimenti sono donne e bambini. La Guinea-Bissau si classifica al secondo posto per livelli di malnutrizione in Africa Occidentale, con il 26% della popolazione colpita. Già nel 2019, solo il 17.9% delle donne poteva accedere a un’alimentazione variata, mentre solo l’8.3% dei bambini tra i 6 e i 23 mesi di età avevano accesso a un minimo accettabile di nutrimento rispetto ai tre indicatori standard di allattamento al seno, diversità dietetica e frequenza minima di nutrizione.

Con una popolazione prettamente giovane e nove giovani su dieci in situazione di disoccupazione, la chiusura delle scuole a causa della mancanza di fondi pubblici rappresenta un ulteriore declino nelle prospettive future di impiego dei più giovani, aumentando i livelli di dipendenza economica dalle famiglie di appartenenza. La mancanza di alfabetizzazione e la scarsezza di risorse tecnologiche rendono inoltre impraticabile l’istruzione a distanza.

Il gruppo maggiormente colpito sarà quello delle bambine che, non solo in assenza di mezzi economici delle famiglie hanno un’alta probabilità di non rientrare a scuola, ma in aggiunta si espongono a gravidanze precoci per mancanza di una adeguata istruzione.

INFORMAZIONI SUL PROGETTO

La Missione cattolica “Santa Maria de Graça” è stata affidata dal Vescovo di Bissau alla Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata dal 2003 e attualmente vi risiedono 5 missionari, di cui 4 senegalesi e 1 italiano. La missione pastorale di evangelizzazione è molto difficile e complicata. I cristiani cattolici sono una minoranza in Guinea, circa il 15% della popolazione. La maggioranza segue la tradizionale religione animista o la religione musulmana. Tuttavia, anche tra coloro che sono battezzati o si professano cristiani, l’influenza della religione tradizionale è molto forte e resta prioritaria. Il catecumenato per ricevere il battesimo e la prima comunione dura 7 anni. Poi altri 3 anni di catechesi per poter ricevere la Cresima.

Il territorio della Missione su cui lavorano i missionari si trova nella Regione di Oio e copre 2 province: la provincia di Farim e la provincia di Mansabà con circa 90.000 abitanti su una superficie totale di circa 2.900 km2. I punti estremi della missione distano circa 60 km da nord a sud e 40 km da est a ovest. Farim, dove si trova la chiesa parrocchiale si trova quasi al centro del territorio.

Sono tre i principali centri cattolici con delle chiese: Farim, dove si trova la missione e la parrocchia, Mansabà e Sandjal, entrambi con delle chiese e comunità cristiane. Altre piccole comunità si trovano sparse in tutta la regione, a volte poche famiglie cristiane vivono in piccoli villaggi lontani e difficilmente raggiungibili.

Un grande problema della Guinea Bissau sono le strade. Fuori dalla capitale le strade, anche le principali, sono quasi tutte sterrate e piene di buchi. Durante il periodo delle piogge, molte si trasformano in fango impossibile da percorrere. Uno spostamento di 10 km diventa spesso un viaggio lungo e faticoso.

Il lavoro dei missionari è spesso duro, si passa molto tempo in auto per raggiungere queste comunità cristiane, per poter fare delle catechesi e celebrare la messa.

La missione si trova a circa 100 km dalla capitale Bissau, l’unico centro dove è possibile rifornirsi di tutto il materiale che serve per vivere e poter portare avanti la missione. Questo comporta viaggi di tre giorni ogni mese per poter arrivare a Bissau, fare le compere e ritornare alla missione.

La missione, oltre all’evangelizzazione, ha altre attività sociali. Due scuole che coprono l’intero ciclo di istruzione dall’asilo al liceo con quasi 2000 bambini e ragazzi. La prima scuola è a Farim centro della missione, la seconda è a Mansabà a circa 30 km.

Un’altra attività sociale svolta dalla missione di Farim è il centro di salute nutrizionale per bambini denutriti comprensivo della farmacia, laboratorio per la preparazione delle pappe nutrizionali per i bambini e 12 ambulatori sparsi su tutta la regione. Fratel Benoit OMI, infermiere responsabile del centro, visita a rotazione un giorno alla settimana tutti i centri sanitari.

Per tutte queste attività i 5 missionari hanno a disposizione 1 sola autovettura, una TOYOTA HILUX 4 X 4 3.0.

Infatti, la seconda, un MITSUBISHI L200, si è irreparabilmente rotta circa due anni fa a causa del tanto lavoro e delle pessime strade. A causa della mancanza di fondi, non siamo ancora riusciti a comprare una autovettura sostitutiva.

Nonostante tutte le difficoltà, la missione soffre un problema ancora maggiore. Il territorio è attraversato da un grande fiume, il fiume Chaceu. Purtroppo, in Guinea Bissau non ci sono ponti, la strada termina al bordo del fiume, si lascia la macchina e si attraversa con le piroghe. La strada riparte sull’altra sponda. Anche nella nostra missione è così. Abbiamo una chiatta a motore che può trasportare un’autovettura, ma è spesso rotta e inutilizzabile. Questo comporta un lungo percorso di 4 ore per risalire il fiume e passarlo in un punto naturale attraversabile.

Il nuovo mezzo che vorremmo acquistare, una seconda TOYOTA HILUX 4 X 4 3.0L Double Cab, aiuterebbe i missionari nelle possibilità di evangelizzazione e nelle opere sociali delle scuole e della salute. I 5 missionari potrebbero così realizzare più attività presso le comunità cristiane senza tralasciare le attività di salute nei 12 ambulatori sparsi per la regione e la presenza nelle 2 scuole.

Inoltre, la seconda autovettura, sarebbe parcheggiata in un garage con guardiano sull’altra sponda del fiume, evitando così ore di viaggio per poter raggiungere la zona di attraversamento naturale.

Fortunatamente grazie alla Fondazione “Aiuto alla Chiesa che soffre” abbiamo già ricevuto la metà della cifra per acquistare l’autovettura. Purtroppo, da due anni ormai, le tante spese della Congregazione e la diminuzione di offerte dall’Europa, non ci ha permesso di avere i fondi per comprarla.

DI COSA HA BISOGNO FRATEL STEFANO

Lo spiega bene nella mail che ci ha scritto: “La nostra missione è molto vasta e difficile, le spese sono tantissime e la Guinea Bissau è un paese molto povero. La mia Congregazione non riesce a coprire tutte le spese e le donazioni dall’Europa sono sempre meno.

Da due anni abbiamo una sola autovettura. La seconda si è rotta definitivamente 2 anni fa e non siamo riusciti a comprarne una nuova.

Fortunatamente grazie alla Fondazione del Vaticano “Aiuto alla Chiesa che soffre” potremmo ricevere metà della cifra di acquisto ma stiamo cercando chi potrebbe aiutarci con il restante.

Vi allego la presentazione del progetto e il preventivo di spesa per l’autovettura che acquisteremo nel vicino Senegal. Allego anche l’approvazione del Vescovo di Bissau che sostiene la nostra necessità di acquisto di una autovettura.

Grazie mille per quello che potrete fare per aiutarci.”

PER AIUTARE LA MISSIONE DI FRATEL STEFANO

Banca Unicredit
Intestatario Conto: Amici delle missioni OMI
IBAN: IT65E0200803284000104664541
Causale: Progetto autovettura per Farim – Stefano Tasca OMI

Le donazioni possono essere scaricate dalle tasse.

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