Francesco Saverio, un appassionato

Lo sapevate che Francesco Saverio diventò missionario quasi per caso? In un breve video il racconto della personalità del Santo gesuita.

Morì all’età di 46 anni e in soli 10 anni aveva percorso 62 mila chilometri.

Colpisce, e un po’ fa quasi sorridere, pensare che non vedesse di buon occhio il suo compagno di stanza Ignazio, pensare che magari se ne andava a letto accigliato, senza sapere che poi avrebbero dato tutta la loro vita per gli altri, sulle orme di Cristo.

La vita di Francesco Saverio è senza dubbio avventurosa e curiosa quanto, se non molto più di quella di un odierno supereroe.

Per alcuni potrebbe essere di conforto o di incoraggiamento pensare che “Francesco è quasi da subito inviato in India, ma come per sbaglio. Il gesuita che avrebbe dovuto partire al suo posto cade infatti ammalato”.

Il video è molto breve, ma intenso, interessante, infonde energia.

Enrico Martinelli
Consigliere Associazione Ex-Alunni Istituto Leone XIII


(font: sito news.gesuiti.it)

Francesco Saverio e la globalizzazione della fratellanza

Alla scoperta di Francesco Saverio il santo della globalizzazione. Un nuovo video della Curia generale sui santi gesuiti e la loro attualità.

Francesco Saverio (Javier 1506 – isola di Sancian 1552) è detto “il San Paolo delle Indie”. La sua opera missionaria fu, infatti, decisiva per lo sviluppo del cristianesimo moderno in tutta la macro-regione dell’Asia meridionale. La Chiesa lo celebra come patrono principale dei missionari. Il suo percorso di vita non fu però così lineare.

Originario della Navarra, Francesco è compagno di stanza d’Ignazio di Loyola e di Pietro Favre, al tempo dei loro studi a Parigi. Se tra Ignazio e Pietro nasce subito un’intesa, Francesco mantiene a lungo una dura diffidenza verso il nobile Basco, che da cavaliere è stato un nemico dell’indipendenza politica della Navarra. Inoltre, Francesco è deciso a perseguire le sue ambizioni di carriera. Perciò i pii propositi d’Ignazio sono per lui degli ostacoli. A un certo punto, però, il suo cuore è vinto dalla testimonianza dell’affetto disinteressato che i suoi due coinquilini nutrono per il Cristo.

Quando i primi gesuiti si stabiliscono a Roma, Francesco è quasi da subito inviato in India, ma come per sbaglio. Il gesuita che avrebbe dovuto partire al suo posto cade infatti ammalato. Francesco si trova così ad affrontare lunghi e pericolosi viaggi e gli imprevisti dell’incontro con popolazioni così diverse: dai poveri pescatori delle coste dell’India ai nobili intellettuali del Giappone. Inoltre, ha a che fare con i commercianti europei che perseguono i loro interessi senza troppi scrupoli. In tutto questo lo sostiene il sapersi collaboratore della missione del Cristo: intere popolazioni ascoltano il Vangelo per la prima volta. Un importante aiuto gli viene anche dalla solida amicizia con gli altri gesuiti, ravvivata dallo scambio di lettere.

Quando Francesco muore a 46 anni, ha percorso più di 62.000 chilometri in soli 10 anni. E’ alle porte della Cina, dove pure avrebbe voluto annunciare il Vangelo.

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