Tre domande a… Romeo Matteo Zanaboni
(fonte: Ex-News 02-2019)
Tre domande a… Romeo Matteo Zanaboni, Direttore Artistico Petit Cabaret 1924 ed Ex-Alunno
Cosa/Quanto c’è di Leone XIII nella tua vita di oggi?
L’incontro con la Compagnia di Gesù è stato illuminante dal punto di vista intellettuale, culturale e soprattutto spirituale.
Non solo: dopo tanti anni dalla maturità gli amici veri, quelli che si definiscono “di una vita”, sono gli stessi con i quali ho un tempo condiviso le gioie e i dolori dello studente in un’esperienza totalizzante. Loro costituiscono per me un patrimonio umano inestimabile che fonda le proprie relazioni su radici profonde e condivise.
Il Leone XIII mi ha anche trasmesso il nobile valore dell’eccellenza, che guida ogni mio passo alla ricerca della perfezione nei rapporti personali e nei risultati professionali. Sono perciò estremamente grato alla mia famiglia di aver scelto questa scuola e di essersi lasciata affascinare dal suo progetto formativo.
Sei un artista: come vivi il rapporto con il pubblico?
Ho sempre desiderato la vita d’artista e oggi è diventata la mia professione. Sono direttore di uno spettacolo di circo contemporaneo, Petit Cabaret 1924 e vivo questa mia posizione come una missione, sperimentando la grande responsabilità dei contenuti che scelgo di veicolare e del modo in cui essi vengono comunicati.
Reputo che il ruolo di “ricreatore” sia fondamentale nella nostra società e l’artista può e deve aprire gli occhi del pubblico e sensibilizzarlo su temi fondamentali, che si riconducono sostanzialmente ad un universale messaggio di pace.
Questo è la mia missione come artista Cristiano, docile strumento nelle mani del Signore.
Cosa ti piacerebbe dire ai ragazzi del Leone XIII, il giorno dopo la loro maturità e cosa ha guidato le tue scelte di vita?
Non bisogna avere paura di sbagliare perché nessuna strada ragionevole è giusta o sbagliata “tout court”.
Bisogna essere coraggiosi e sfidare i pregiudizi per realizzare, in accordo con i desideri e le inclinazioni, risultati personali al servizio dell’umanità. Il termine di paragone delle scelte deve essere la nostra felicità, non il guadagno o il successo.
In condizioni di reale felicità e pace del cuore saremo infatti in grado di compiere scelte generose per noi stessi e per il prossimo dettate dall’Amore e da nessun altro condizionamento.
Questo percorso mi ha portato benessere materiale e spirituale e ha fatto crescere in me un sentimento generale di commossa gratitudine.
Lo spettacolo che offre Petit Cabaret 1924 è ricco di emozioni ed una di queste è ne “La preghiera del clown”, di Totò, che qui vediamo recitata dal nostro Romeo.