Impegno politico-sociale: Presente!
(Fonte: Ex-News 01-2019)
Da quasi vent’anni mi applico affinché associazionismo e senso civico siano alcune delle parole chiave che caratterizzano il mio quotidiano.
Ultimamente sto rileggendo con grande piacere il volume “Lo Stato siamo noi” di Piero Calamandrei, uno dei padri fondatori della Costituzione in cui l’autore invita a tornare a credere nell’impegno perché solo con la partecipazione collettiva e solidale alla vita politica e sociale un popolo può tornare padrone di sé.
Stato e politica, etica e impegno, responsabilità e senso del dovere sono parole forti che dovrebbero essere il vero motore per tutti noi.
Se nel 1955 avessi avuto vent’anni avrei sicuramente ascoltato dal vivo quel “Discorso ai giovani sulla Costituzione“, pronunciato a Milano nel Salone degli Affreschi della Società Umanitaria in cui si paragonava il fare politica e associazionismo alla libertà ovvero all’aria, che ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare.
Gli anni passati nelle Associazioni degli Ex studenti dell’Istituto Leone XIII e dell’Università Cattolica mi hanno dato la possibilità di mettermi al servizio sia degli studenti che di coloro che sono inseriti nel mondo del lavoro da molti anni; nell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID) sono stato contaminato dall’etica e dal bene comune che gli associati, imprenditori e dirigenti, tramandano grazie ad aneddoti e percorsi formativi.
Il mettersi a disposizione sapendo di poter essere utile a qualcuno o qualcosa mi ha sempre messo nella condizione di apprendere per osmosi, “sapendo stare al mondo”.
L’associazionismo non è in crisi, ma dipende da ciò che costruiamo con pazienza ed entusiasmo nel nostro quotidiano, cercando sempre di “non mettere l’io davanti al noi”.
Il viceversa è un grande valore aggiunto e distintivo che mette le ali a qualsiasi forma di impegno politico-sociale. Non è un problema di modelli o di attivismo, quanto di avere la piena consapevolezza del cambiamento d’epoca che ci coinvolge tutti e che non possiamo soltanto subire.
Il tanto ascoltato e letto Zygmunt Bauman ci ricorda, in uno dei suoi capolavori, che la società sarà sempre più liquida, e di fronte ad una nuova questione sociale che investe non solo la sfera economica, ma anche quella antropologica, culturale e spirituale, noi tutti siamo chiamati ad un costruttivo e produttivo impegno politico-sociale.
Stefano Devecchi-Bellini
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