Essere il santo della porta accanto
(dal sito leonexiii.it)
Come ogni anno, prima di iniziare le attività scolastiche, tutti i docenti del Leone XIII hanno partecipato ad una giornata di ritiro a Sant’Ambrogio. È stata un’occasione per incontrarsi, condividere e riflettere sul tema di Pastorale scelto per quest’anno scolastico: Anche per te…la gioia!
L’ispirazione viene dalla recente esortazione apostolica di papa Francesco, Gaudete et exsultate, sulla chiamata universale alla santità.
Padre Nicola Bordogna SJ ha introdotto il documento, invitando i presenti a soffermarsi sulle parti che più li colpivano, riflettendo in clima di preghiera.
La santità può sembrare qualcosa di inaccessibile, riservato a pochi individui dotati di qualità straordinarie. Francesco, invece, ci ricorda che siamo tutti chiamati alla santità nella nostra vita quotidiana e secondo le nostre possibilità.
Ma cosa significa?
Thomas Merton, monaco trappista americano vissuto nello scorso secolo, offre una risposta molto interessante: Per me essere santo significa essere me stesso.
La santità, dunque, lungi dall’essere un modello preconfezionato e irraggiungibile, ha a che fare profondamente con la nostra identità. È qualcosa che ci coinvolge e interpella personalmente.
È seguito un momento di condivisione da cui è emerso
Come ogni anno, prima di iniziare le attività scolastiche, tutti i docenti del Leone XIII hanno partecipato ad una giornata di ritiro a Sant’Ambrogio. È stata un’occasione per incontrarsi, condividere e riflettere sul tema di Pastorale scelto per quest’anno scolastico: Anche per te…la gioia!
L’ispirazione viene dalla recente esortazione apostolica di papa Francesco, Gaudete et exsultate, sulla chiamata universale alla santità.
Padre Nicola Bordogna SJ ha introdotto il documento, invitando i presenti a soffermarsi sulle parti che più li colpivano, riflettendo in clima di preghiera.
La santità può sembrare qualcosa di inaccessibile, riservato a pochi individui dotati di qualità straordinarie. Francesco, invece, ci ricorda che siamo tutti chiamati alla santità nella nostra vita quotidiana e secondo le nostre possibilità.
Ma cosa significa?
Thomas Merton, monaco trappista americano vissuto nello scorso secolo, offre una risposta molto interessante: Per me essere santo significa essere me stesso.
La santità, dunque, lungi dall’essere un modello preconfezionato e irraggiungibile, ha a che fare profondamente con la nostra identità. È qualcosa che ci coinvolge e interpella personalmente.
È seguito un momento di condivisione da cui è emerso uno stretto legame tra la chiamata alla santità personale e il lavoro di insegnante. Siamo chiamati a scoprire e costruire con Dio la nostra santità nel nostro lavoro, ma siamo anche chiamati a riconoscere, incoraggiare, accompagnare e far fiorire la santità dei ragazzi e delle ragazze che ci sono affidati a scuola.
Risuonavano ancora le parole di benvenuto rivolte ai docenti da mons. Carlo Faccendini, Abate di Sant’Ambrogio, che ha ricordato come, nell’impresa educativa, più di ogni altra cosa, contino la presenza, l’affetto, la pazienza, la preparazione e l’apertura alla collaborazione.
Perché la santità non è mai qualcosa di individuale ma coinvolge la comunità in cui viviamo.
Buon anno scolastico!
Giuseppe La Mela SJ
Docente di religione
. Siamo chiamati a scoprire e costruire con Dio la nostra santità nel nostro lavoro, ma siamo anche chiamati a riconoscere, incoraggiare, accompagnare e far fiorire la santità dei ragazzi e delle ragazze che ci sono affidati a scuola.
Risuonavano ancora le parole di benvenuto rivolte ai docenti da mons. Carlo Faccendini, Abate di Sant’Ambrogio, che ha ricordato come, nell’impresa educativa, più di ogni altra cosa, contino la presenza, l’affetto, la pazienza, la preparazione e l’apertura alla collaborazione.
Perché la santità non è mai qualcosa di individuale ma coinvolge la comunità in cui viviamo.
Buon anno scolastico!
Giuseppe La Mela SJ
Docente di religione